Indivisibile sei dall’ombra,

a meno che di notte, a meno che sott’acqua

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ENG

Installation commissioned by the Fondazione Merz for the festival Meteorite in Giardino 12, Torino
Curated by Maria Centonze
link to Fondazione Merz

For the opening of Meteorite in Giardino 12 Michele Tiberio presents Indivisibile sei dall’ombra, a meno che di notte, a meno che sott’acqua (Indivisibile you are from the shadow, unless at night, unless underwater), an installation, a sundial located in the outside space of the Merz Foundation.

The sundial, often a reference point for gathering places, for the artist, is a device for contemplation. The passage of time is different according to the intimate situation in which everyone finds him/herself, can flow quickly or expand to infinity, but when it is marked exclusively by the path of the sun it is almost like if it reveals itself to the observer.

Tiberio was inspired by Herman Melville’s most notorius sea novel, Moby Dick, to reflect on the time of the journey, on the uncertainty and profound solitude, on the “heartless immensity” of the sea and on the suffering it can bring. In the whaling ship’s journey around the world, human time seems to be replaced by the spasmodic search for the whale, but in reality it is fragmented and has a relative duration for everyone. Therefore the gnomon of the installation looks like a harpoon recovered from the bottom of the sea that speaks of lives and journeys, as well as the small incrustations on the work, like fragments that come from the real world, are a metaphor of human experience, a presence that links real and unreal in a circular narration, in which everything takes shape.

ITA

Installazione commissionata dalla Fondazione Merz, per la rassegna Meteorite in Giardino 12, Torino
Curata da Maria Centonze
link to Fondazione Merz

Nel primo appuntamento di Meteorite in Giardino 12 Michele Tiberio, artista palermitano, presenta Indivisibile sei dall’ombra, a meno che di notte, a meno che sott’acqua, un’installazione, un orologio solare situato nello spazio esterno della Fondazione Merz. La Meridiana, spesso punto di riferimento dei luoghi di aggregazione, secondo l’artista è un dispositivo di contemplazione. Lo scorrere del tempo è mutevole a seconda della situazione intima in cui ognuno si trova, può scivolare rapidamente o dilatarsi all’infinito, ma quando è scandito esclusivamente dal corso del sole è come se si palesasse per essere osservato.

Tiberio si è lasciato inspirare dal romanzo di mare per eccellenza, Moby Dick di Herman Melville, per riflettere sul tempo del viaggio, sull’incertezza e la solitudine profonda, sulla “spietata immensità” del mare e sulla sofferenza che può portare. Nel viaggio della baleniera intorno al mondo, il tempo umano sembra sostituito dalla ricerca spasmodica della balena, ma in realtà è frammentato e ha durata relativa per ognuno. Così lo gnomone dell’installazione sembra un arpione recuperato dal fondo del mare che ci parla di vite e di viaggi, così come le piccole incrostazioni presenti sull’opera, come frammenti che arrivano dal mondo reale, sono metafora dell’esperienza umana, una presenza che lega reale e irreale in una narrazione circolare, in cui tutto prende forma.

 
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