"(... ) forse il sussurro nacque prima delle labbra"

il limite era l'attesa 2017
 

Solo show at Francesco Pantaleone Arte Contemporanea gallery (italy) curated by Agata Polizzi. From 26th of October to 30th of November 2017


ENG

"(...) perhaps the whisper was born before the lips" is the end of a path throughout which Tiberio respectfully and patiently observed everything around him and also listened to himself.  In both cases, he examined processes of knowledge, which gradually led to the exploration of a language capable of depicting his initial thoughts.
The exhibition displays a series of cement sculptures with inserts made either of iron, cement, copper, or plastic (PET). They are born of selection processes and the manipulation of materials that have a symbolic or mnemonic value.
Following the Arte Povera matrix, Michele Tiberio frees his interior world through the connection with materials, charging it with a structural complexity equivalent to the density of his personal memory.
Introspective research becomes a privileged space in which to create a story that has a precise cultural structure and is able to experiment with new languages of identity, and in which the past and the future of a young man on the threshold of adulthood collide and merge.

Agata Polizzi

 

ITA

"(...) forse il sussurro nacque prima delle labbra" è l’esito di un percorso durante il quale Tiberio ha osservato con rispetto e attesa tutto ciò che è stato intorno a sé e, allo stesso modo, ha ascoltato sé stesso, indagando in entrambi i casi processi di conoscenza che, gradualmente, hanno avuto esito nella ricerca di un linguaggio capace di rappresentare le sue istanze.
In mostra una serie di sculture in cemento con innesti di ferro e rame e altre opere in materiale plastico (PET). Tutte nascono da processi di selezione e manipolazione di materiali che spesso hanno un valore simbolico o mnemonico.
La matrice fortemente poverista è sottesa ed è guida alla ricerca di Michele Tiberio, che nel rapporto con la materia libera il suo mondo interiore caricandolo di una complessità strutturale pari alla densità con cui procede la sua memoria personale.
Ricerca introspettiva e assonanze diventano dunque luoghi privilegiati in cui  trovare le possibilità per esprimente una narrazione che se ha da un lato una formazione culturale precisa, è dall’altro anche capace di sperimentare linguaggi identitari del tutto nuovi e precisi in cui confluiscono e si scontrano il vissuto e lo sguardo sul futuro di un uomo, alla soglia d’ingresso della sua maturità.

Agata Polizzi

 
still life group installation-2.jpg